Prima di iniziare un veloce video introduttivo: VAI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE
Qualunque sia la scala di una produzione - amatoriale o professionale -l'illuminazione come gli altri processi di progettazione, si basa su una serie di decisioni logiche, più una buona dose di ispirazione creativa.
QUI IL CATALOGO FARI TEATRALI.
Questa breve guida offre una sequenza di decisioni passo-passo per costituire la base di un processo di illuminazione per la produzione su scala ridotta.
E 'stato preparato da un light designer con esperienza di lavoro su produzioni di ogni tipo e dimensione.
Ci auguriamo che possa essere particolarmente utile per i gruppi amatoriali, le piccole compagnie e il teatro educativo.
Il Posizionamento dei Fari sul Palco.
Consideriamo l'effetto di un proiettore posizionato in alto sulla verticale dell' attore e poi muoviamo il faro davanti a lui oppure a destra o a sinistra.
Quale sarà l'effetto totale?
Quale sarà la resa sul volto dell'attore in particolare sugli occhi e la bocca?
Quale area del palco sarà illuminate e dove verranno proiettate le ombre che la figura dell' attore illuminato produrrà?
Un fascio di luce sulla verticale del soggetto è il raggio più selettivo possibile.
L'area del palco illuminata e l'ombra prodotta ai piedi dell'attore saranno minime e poco più grandi dell'attore stesso isolandolo così dal resto del palco.
Tuttavia le orbite oculari resteranno in penombra ed il naso produrrà una lunga ombra
ben oltre le labbra.
Se spostiamo il faro un pochino più avanti verso il boccascena la luce comincerà a raggiungere gli occhi e la bocca (sempre che un grande cappello non li coprano...).
L'area di palco illuminata e l'ombra dell'attore cominceranno ad allungarsi posteriormente.
Mano mano che il proiettore viene spostato in avanti il viso dell'attore godrà di più luce ma l'area di scena illuminata aumenterà, la luce sarà meno selettiva e le ombre cominceranno a diventare visibili sul fondale di scena.
Ora il proiettore è in posizione frontale rispetto all' attore: la sua figura si appiattirà perdendo di tridimensionalità e tutta la scena risulta meno profonda.
Il palcoscenico sarà attraversato da tutto il fascio di luce che colpirà direttamente il fondale proiettando l'ombra del soggetto in tutta la sua altezza.
Un fascio di luce proveniente dal basso produrrà una lunga ombra che si allungherà o accorcerà se l'attore si avvicina o allontana.
Se questa fosse l'unica fonte di luce l'illuminazione del viso sarà molto innaturale: andrà quindi supportata da una illuminazione proveniente dall'alto per togliere drammaticità.
Ora posizioniamo il faro in alto alle spalle del soggetto.
Valutiamone quindi la selettività, la tridimensionalità e le ombre.
Un fascio di luce posteriore all' attore non ne illumina il viso ma aiuterà a dare profondità alla scena separando l'azione dal contorno e sottolineando www.audio-luci-store.it il contorno della figura, il capo, e le spalle.
L'ombra sarà disegnata anteriormente aiutando ad isolare l'attore.
Visto che la luce non colpisce il viso sarà possibile utilizzare colori forti e suggestivi.
Se il proiettore fosse posizionato sopra il soggetto ma un pò spostato lateralmente la luce comincerà ad illuminare occhi e viso, l'area illuminata e le ombre si sposteranno sul lato opposta a quello di provenienza della luce.
Se aggiungiamo un secondo faro in opposizione al primo entrambi i lati del viso saranno illuminati.
Avremo però due ombre ed una doppia area superficiale illuminata a destra ed a sinistra dell'attore.
Aumentando la distanza fra i fari ed il loro angolo di incidenza le ombre si allungheranno su entrambi i lati e verrà illuminata una buone porzione di palco da destra a sinistra.
La luce ora raggiunge maggiormente il viso dell'attore ma comincerà a delinearsi una linea di incrocio dove i due fasci intersecano la loro azione illuminante.
Abbassando ancora i fari li troviamo ora alla stessa altezza del soggetto.
Questo posizionamento (detto anche di "Taglio" ) aumenta molto la profondità del viso e del corpo.
E' di particolare effetto nella danza: verrà prodotto un corridoio luminoso dove le ombre si prolungheranno come due ali attraverso l'intero palco.
Il soggetto risulterà quindi visibile solo quando percorrerà questo corridoio di luce.
Trovare un giusto compromesso
Il compromesso di base molto utilizzato da tempo prevede due fonti luminose che si incrociano sul soggetto da entrambi i lati ma in modo che siano uno frontale ed uno laterale rispetto alla figura.
L'angolo luminoso potrà essere maggiore o minore aumentando e diminuendo le ombre e la selettività in maniera opposta.
Un proiettore aggiuntivo posizionato posteriormente aumenterà la profondità della figura dando un aspetto migliore alla fisicità dell' attore.
La luce posteriore potrà assumere colori d'atmosfera mentre i fari incrociati sul viso manterranno una colorazione neutra per non variare l'incarnato.
Nell' esempio qui sopra l'attore è illuminato da tre raggi luminosi disposti a 120 gradi tra loro.
Per massimizzare la tridimensionalità della figura può essere aggiunto un quarto punto luce.
Per fare in modo che non venga illuminato l'intero palcoscenico è bene in questi casi, che venga tenuto uno stretto angolo fra i fari che non precluderà l'illuminazione del viso. Nota: in questo caso i fari sono a 90 gradi fra loro ed abbastanza sulla verticale dell' attore.
Tipi di luce
Come scegliamo il tipo da utilizzare in ogni posizione?
Il settore dell'illuminazione teatrale è particolarmente "conservatore":come ci orientiamo tra i tradizionali fari teatrali ed i moderni fari a LED?
Partiamo però col parlare delle grandi famiglie di proiettori per scegliere i più adatti ai nostri scopi in termini di dimensioni del fascio, la forma del raggio, e qualità del fascio di luce.
I Fari "Flood" ad ampia apertura
La dimensione del fascio, la forma e la qualità emessa da una faro Flood è fissa: non ci sono manopole di regolazione.
La luce è quindi adatta per L'illuminazione ad esempio di fondali di scena.
Questa tipologia di proiettori non è sufficiente selettiva per l'illuminazione di singoli attori o particolari.
I fari Flood ad ampio angolo di apertura sono quindi adatti ad illuminare tutta la scena anche se posizionati vicini all'azione.
Potranno essere fari bianchi o anche in versione RGB.
I Fari "Spot" o Teatrali
Sono dotati di una lente chiamata PC (piano-convessa) o Frenel per consentire il controllo delle dimensioni del fascio.
Il loro raggio di emissione potrà infatti essere tagliato grazie a bandiere o alette applicabili sulla parte anteriore del proiettore.
La qualità loro fascio di luce è caratterizzata da bordi morbidi e degradanti.
Nel caso della lente Fresnel la luce sarà più concentrata al centro con bordi ancora più degradanti.
L'angolo diapertura del fascio è regolabile grazie ad una manopola che sposta il sistema lampada-parabola allontanandolo o avvicinandolo alla lente frontale.
L'emissione luminosa relativamente ampia non li rende adatti ad un piazzamento molto lontano dal palco,ad esempio in platea.
I Sagomatori
I Sagomatori offrono un controllo preciso del fascio di luce.
Si tratta di lunghi corpi illuminanti dotati di lenti a vari angoli di apertura:il nome del prodotto indica quasi sempre il loro grado di apertura fascio
Un diaframma a iride ( di solito opzionale) e quattro lame a ghigliottina sono in grado appunto di sagomare perfettamente il raggio di luce emesso dal sagomatore e dalle sue lenti.
Per forme più complesse, maschere speciali chiamati Gobo possono essere inserite in una apposita slitta.
La qualità del bordo del raggio luminoso può essere regolata da molto morbida per molto dura spostando la lente.
Per tutte queste caratteristiche i sagomatori sono molto utilizzati dai professionisti essendo molto versatili :posso diventare seguipersona o fari d'accento, produrre lame di luce definitissime o sagome di ogni forma geometrica, possono essere posizionati anche dalla platea del teatro
I Fari PAR CAN
I fari Par devono il loro nome alla parabola che è contenuta non nel faro ma direttamente all' interno della grossa lampada che somiglia ad un faro d'automobile
La maggior parte dei PAR produceo un fascio di luce conica in modo che la diffusione si allarghi man mano che la distanza aumenta ma senza un grande contro.
L'utilizzo un riflettore parabolico (e senza lente) produrrà quindi un fascio parallelo e ravvicinato che è più intenso rispetto a quello di un riflettore con lente della stessa potenza.
Questo è uno dei più importanti sviluppi del passato decennio.
I Par Can sono i proiettori che sono stati più utilizzati in grandi quantità nei concerti Rock,dove era importante una illuminazione forte e con fascio stretto quasi "violenta.
In realtà non sono molto adatti alla illuminazione teatrale...
Per altri video vai al nostro canale Youtube